domenica 3 febbraio 2013

IL CONCIATO ROMANO



Nell'alto Casertano ci sono dei piccoli comuni, non molto abitati, ma conosciuti per i loro prodotti tipici. Tra questi troviamo l’area della “Baronìa” che è una fitta campagna immersa in uliveti, boschi e vigne che s’inerpicano fino alle montagne, essa è costituita dai comuni di Castel di Sasso, Formicola, Pontelatone e Liberi. Lontano dal turismo di massa, qui le tradizioni si tramandano attraverso saperi familiari rischiando anche l’oblìo. La nostra terra è famosa per molti prodotti tra i quali troviamo la mozzarella di bufala, che si fregia del marchio DOP e che viene prodotta nelle zone pianeggianti dove si trovano gli allevamenti bovini e bufalini. Nell’area alto-collinare, invece, c'è il cuore del vitigno Casavecchia, che ha dato vita all’omonimo vino IGT riscoperto solo nell’Ottocento. Ma uno tra i più importanti prodotti della nostra zona, lo troviamo nel piccolo comune di Castel di Sasso, precisamente nell'agriturismo "Le Campestre", infatti è proprio lì che si produce un formaggio ovino antichissimo, sopravvissuto all’estinzione grazie alla famiglia Lombardi, che continua a tramandare da generazioni la ricetta di questo formaggio dalle origini antichissime e dal gusto deciso: "IL CONCIATO ROMANO". Per avere dei risultati migliori la famiglia Lombardi, in questi anni, ha ripreso l’antica tecnica, già conosciuta ai Romani e citata anche dal poeta Marziale, che consiste nel rompere a mano la cagliata, modellarla, salarla a secco e successivamente sottoporre il formaggio ottenuto alla concia, al trattamento superficiale e alla stagionatura in orci di terracotta.
Questo antico ma prelibato formaggio, dopo anni di abbandono, oggi sta conoscendo un rinnovato interesse, tanto da essere diventato presidio Slow Food, unico della provincia di Caserta, ed essere stato incluso nell’elenco regionale dei prodotti tradizionali della Campania. Tutto questo interesse nei confronti del Conciato Romano nacque circa una decina d’anni fa, quando Fabio Lombardi stava appunto lavorando per invogliare altri produttori della zona a uscire dall’ambito familiare, dotarsi di strutture igienicamente idonee, darsi delle regole e associarsi per continuare a fare un prodotto di qualità. Il risultato è stato quello della nascita dell’Associazione “Amici del Conciato”.

Ilaria Piserà III D

Nessun commento:

Posta un commento