Il fenomeno dal bullismo si sta diffondendo
sempre di più nel nostro Paese, come purtroppo già avviene in altre nazioni. Il
termine stesso viene dalla parola inglese bullying, che significa compiere
aggressioni fisiche o verbali ripetute e violente nei confronti di un compagno
più piccolo o meno forte. E' oggetto di bullismo chi riceve insulti, minacce, ma
anche chi viene ridicolizzato con soprannomi ''antipatici'' o crudeli, chi è
oggetto di pettegolezzi o dicerie, chi viene offeso per il proprio aspetto
fisico, la sua religione o provenienza etnica, chi è escluso dalle amicizie e
dai giochi, con l'intento di isolarlo. Gli episodi di bullismo hanno come
protagonisti il bullo e la vittima, due ruoli opposti ma complementari, a cui
si aggiunge quello degli spettatori, ovvero i compagni di classe o gli altri
componenti del gruppo. Questi ultimi hanno un'importanza fondamentale,in quanto
possono sostenere il bullo e isolare la vittima, o,al contrario,isolare il
bullo e schierarsi dalla parte della vittima. Le condizioni affinché si possa
parlare di bullismo sono due: la sproporzione di forze tra i due e la frequenza
con cui i maltrattamenti si ripetono. Si può parlare di bullismo, e non di
semplici giochi o contese tra amici, quando il molestato non può o non riesce a
difendersi per motivi fisici o caratteriali. E' diverso il caso in cui due
ragazzi della stessa età o della stessa forza litigano tra loro. Nel bullismo
infatti il prepotente sceglie come vittima un ragazzo di cui sa che non è in grado
di difendersi. Non è vero inoltre che questo fenomeno riguardi solo i maschi: spesso
anche tra le ragazze si verificano episodi di bullismo. Anche senza ricorrere
alla violenza fisica, le femmine possono essere altrettanto prepotenti, escludendo
una compagna,mettendo in giro voci spiacevoli sul suo conto, deridendola per il
suo aspetto fisico.
A volte il bullo proviene da una realtà
familiare difficile o da un contesto sociale di povertà o di abbandono. Molto
spesso però, si tratta di ragazzi normali che vivono apparentemente in una
famiglia regolare e senza problemi.
Le vittime sono invece generalmente ragazzi
timidi e un pò insicuri che hanno una scarsa stima di se e problemi a
relazionarsi con gli altri. Gli spettatori, infine sono gli altri compagni di
classe che denunciando, non aiutando o semplicemente facendo finta di non
vedere quando accade in classe, finiscono per essere complici del bullo.
Secondo alcuni studiosi, sono anche i condizionamenti della società
contemporanea, l'influenza di tv e videogiochi violenti ad aver provocato una
crescita allarmante di questo fenomeno. L'educazione familiare e quella
scolastica hanno in questo senso un ruolo fondamentale: spetta a loro insegnare
qual'è il confine tra lo scherzo e il reato, tra la bonaria presa in giro e i veri
e propri atti di teppismo. Episodi di bullismo, di violenza fisica o
psicologica talvolta inaudita si verificano a partire dalle elementari, fino
alle superiori. Ma non bisogna abbattersi, bisogna avere il coraggio di
ribellarsi.
Anna Neri e Anna Carano
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