Grazie
al progetto “Il quotidiano in classe” che, iniziato a dicembre, si concluderà a
maggio, gli alunni dell'Itas possono leggere vari quotidiani: La Gazzetta
dello Sport, dal martedì al sabato; Il Corriere della Sera e Il
Sole 24 Ore il giovedì. Il progetto ha lo scopo di avvicinare i giovani
alla lettura dei giornali e ad “allenarli” all'esame di Stato, visto che una
delle prove scritte è la stesura di un articolo.
Struttura del giornale
La
testata è il titolo del giornale, spesso affiancata da manchette pubblicitarie.
La prima pagina è un po' la vetrina del giornale: in essa compaiono le notizie
più importanti e gli articoli relativi tendono a concludersi nella pagina
stessa; ci sono anche civette, cioè titoli-annuncio seguiti da un breve
commento (il resto dell'articolo segue alle pagine interne). L'articolo di
fondo o editoriale si trova in alto a sinistra e tratta di politica o di
importanti fatti di attualità; è scritto dal direttore o da un giornalista
“autorevole”. A destra dell'articolo di apertura, si trova l'articolo di
spalla; fino a qualche anno fa, era dedicato alla notizia che si riteneva di
maggiore attrazione per i lettori perché gli edicolanti usavano tenere i
giornali piegati sul banco e così si vedeva solo la parte di destra. Nelle
pagine interne, in alto, si trova una scritta che indica la sezione del
giornale che si sta leggendo: politica interna ed estera (prima e seconda
pagina); cultura (terza pagina); economia e finanza; sport; spettacolo; cronaca
locale.
Com'è fatto un articolo?
Il
titolo svolge funzioni precise: suscitare l'interesse del lettore e presentare
subito la notizia. Si compone di vari elementi:
-occhiello o soprattitolo, in caratteri meno evidenti
rispetto al titolo vero e proprio, che introduce il tema generale;
-titolo, scritto in caratteri più grandi, che dà la
notizia principale o il succo dell'articolo;
-sommario o sottotitolo, che aggiunge altri
particolari;
-il catenaccio, che introduce e sintetizza in breve
l'articolo.
Ogni
giornalista deve attenersi alla regola delle 5 W affinché l'articolo sia
esauriente: essa fa riferimento alle iniziali delle cinque parole inglesi che
indicano il tipo di informazione che occorre dare per essere chiari:
-what: che
cosa è avvenuto;
-who: chi è
stato il protagonista;
-when: quando
è successo;
-where: dove
è successo;
-why: perché
è accaduto;
I quotidiani in Italia
Il
giornalismo moderno ha una duplice origine:
-economico-commerciale, perché discende dai fogli di
informazione commerciale che circolavano nelle società marinare e portuali del
Nord Europa e a Venezia;
-letteraria, legata alle gazzette letterarie e “alla
società dei salotti”, dove si riunivano borghesi interessati alle arti e alle
scienze.
In
Italia, il giornalismo nasce in un ambito essenzialmente letterario per
lasciare successivamente il passo ai giornali politici. Fra i più antichi
quotidiani italiani, ci sono La Nazione, nata a Firenze nel 1859, il Giornale
di Sicilia (1860), Il Roma di Napoli (1862), il Corriere della
Sera (1876), il Messaggero (1878).
La
diffusione della stampa in Italia nel XIX secolo era limitata dall'esteso
analfabetismo; all'inizio del XX secolo, ci fu una crescita del numero di
testate e una maggiore diffusione della stampa.
Attualmente,
il numero di testate è di circa 180 ma l'Italia è fra i Paesi più arretrati in
Europa per diffusione e lettura della stampa quotidiana: da noi si acquistano
meno giornali rispetto al resto dell'Europa Occidentale, ma si passa più tempo
davanti al televisore. Alcuni giornali di qualità, come la Repubblica,
cercano di attrarre più lettori adottando un linguaggio più semplice e rendendo
le notizie più spettacolari.
Ilaria Piserà e Alessandro
Scheiber, III D
Roberto De Matteo, V D