Mostra/Evento ISISS Piedimonte Matese - 14 e 15 Dicembre
2013
giovedì 5 dicembre 2013
INCONTRO SCUOLA FAMIGLIA
I genitori degli alunni dell’ITAS di Formicola sono invitati
GIOVEDI 12 DICEMBRE 2013, dalle ore 15.30 alle ore 18.30, a conferire con i
docenti, presso la sede dell’ITAS di Formicola, per aggiornarsi sull'andamento
didattico-disciplinare.
mercoledì 4 dicembre 2013
mercoledì 23 ottobre 2013
TREGLIA: SECONDA GIORNATA ARCHEOLOGICA
Sabato 26 Ottobre alle ore 9:30 avrà luogo presso il
Centro-Studi sull’insediamento Campano Sannitico di Treglia di Pontelatone (CE)
la 'Seconda Giornata Archeologica Trebulana', che tratterà della ricerca, della
valorizzazione e tutela dell’eccezionale patrimonio archeologico dell’Antica
Trebula. La giornata sarà aperta da Antonio Carusone, Sindaco di Pontelatone,
che illustrerà l’impegno istituzionale assunto da anni dal Comune per la
rivalutazione delle aree archeologiche sannitiche (parco Archeologico dell'antica
Trebula, Monte Castiglione la Colla, Monte Sant’Erasmo) a fini di sviluppo
socio-economico. Sarà presente la dott.ssa Adele Campanelli, Soprintendente
archeologo per le provincie di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta, che
parlerà della collaborazione sinergica degli enti di tutela con gli enti di
ricerca e le associazioni culturali sfociati nella concessione di scavo
ministeriale rilasciata dal MIBAC all’Università di Chieti Pescara, che ha
condotto gli scavi in collaborazione al Gruppo Archeologico Trebula Balliensis.
Per sottolineare i risultati della III Campagna di Scavo volontaria “Verreia”,
interverranno la Prof.ssa Raffaella Papi, titolare della cattedra di
Etruscologia e Antichità Italiche e Valerio Caiazza, Direttore del Gruppo Archeologico
Trebula Balliensis e promotore delle attività di ricerca e di valorizzazione.
La prima relazione sarà dedicata ai rilevanti risultati di scavo ottenuti di
recente: sarà presentata una relazione preliminare ad opera di due esponenti
dell’Univ. Chieti, Patrizia Staffilani e Marida De Menna e di Valerio Caiazza.
Seguirà una relazione sulle indagini archeologiche condotte dai geologi
dell’Università di Chieti, Gianluca Rosatelli e Giuseppe Pomposo con la
metodologia del 'remote sensing'. Domenico Caiazza , ISACS , esporrà
l’articolazione delle evidenze sannitiche nel territorio, con una particolare
attenzione agli insediamenti fortificati sannitici.
www.caiazzorinasce.net
martedì 22 ottobre 2013
CONVEGNO SULLA LEGALITA'
CHI TACE E CHI PIEGA LA
TESTA
MUORE OGNI VOLTA CHE LO FA,
CHI PARLA E CAMMINA A TESTA
ALTA
MUORE UNA VOLTA
SOLA”
(Giovanni Falcone)
sabato 19 ottobre 2013
ELEZIONI ORGANI COLLEGIALI
I Signori Genitori degli alunni dell'Istituto
Tecnico Agrario "A. Scorciarini Coppola", I.T.A. Formicola e dell'Istituto Tecnico Industriale
"G.Caso" sono convocati nei rispettivi Istituti per le elezioni dei:
- rappresentanti dei Genitori nei Consigli di
Classe il giorno sabato 26 ottobre ’13 dalle ore 16.00 alle ore 18.00;
- rappresentanti dei genitori nel Consiglio di Istituto che si
svolgeranno domenica 27 ottobre dalle ore 8,30 alle ore 12,00 e lunedì 28 ottobre dalle ore 8,30 alle ore 13,30.
I Genitori eleggeranno n. 2 rappresentanti nei Consigli di Classe
segnando una sola preferenza sulla scheda elettorale e n. 4 rappresentanti nel
Consiglio di Istituto segnando due preferenze sulla scheda elettorale. I Genitori degli alunni della classe, o chi giuridicamente li
sostituisce, sono elettori e tutti sono eleggibili. AI termine delle votazioni sarà redatto verbale dal Presidente e dal
Segretario del seggio con i voti riportati dai singoli candidati.
Gli insegnanti eleggeranno i loro rappresentanti
nel Consiglio di Istituto domenica 27 ottobre dalle ore 8,30 alle ore 12,00 e lunedì 28 ottobre dalle ore 8,30
alle ore 13,30.
Gli insegnanti eleggeranno n. 8 rappresentanti nel
Consiglio di Istituto segnando due preferenze sulla scheda elettorale.
Il personale ATA eleggerà i suoi rappresentanti nel
Consiglio di Istituto domenica 27 ottobre dalle ore 8,30 alle ore 12,00 e lunedì 28 ottobre dalle ore 8,30
alle ore 13,30.
Il personale ATA eleggerà n. 2 rappresentanti nel
Consiglio di Istituto segnando una preferenza sulla scheda elettorale.
Gli alunni, sabato 26 eleggeranno n. 2
rappresentanti nei consigli di classe esprimendo n. 1 preferenze ed eleggeranno n. 2 rappresentanti nella Consulta
Provinciale degli Studenti esprimendo n. 1 preferenze. Infine, lunedì 28 c.m.
dalle ore 9.00, eleggeranno n. 4 rappresentanti all’interno del Consiglio d’Istituto
recandosi una classe per volta all’urna ed esprimendo n. 2 preferenze.
I coordinatori di classe avranno cura di notificare
alle famiglie la convocazione di cui trattasi e di raccogliere le dichiarazioni dei genitori e si
adopereranno per agevolare la costituzione dei seggi e la partecipazione al
voto.
venerdì 4 ottobre 2013
STRAGE A LAMPEDUSA
Strage a Lampedusa, centinaia di
immigrati morti - giornata di lutto nazionale e un minuto di silenzio nelle scuole.
Ieri un barcone
partito un paio di giorni prima dal porto libico di Misurata e con a bordo
circa 500 persone provenienti soprattutto dalle coste eritree e somale è
affondato. Il peschereccio era arrivato a circa 0,6 miglia dalla costa. Il
motore era spento e, avendo imbarcato acqua, sono emersi idrocarburi ed oli dell'imbarcazione. I passeggeri si sono preoccupati ed hanno acceso una fiamma
su una coperta per segnalare la loro posizione alle barche in transito ed è scoppiato
l'incendio. Si sono quindi spostati tutti su un lato provocando l'affondamento dell'imbarcazione.
Mentre i
sommozzatori continuano a recuperare i corpi nel fondale dove è adagiato il peschereccio
calato a picco, il bilancio delle vittime, ancora provvisorio, e' di centinaia
di persone e continua a salire. Papa Francesco ha detto: 'Vergogna', il
presidente della Repubblica ha detto che bisogna attuare una politica
dell'accoglienza degna del nostro Paese e rispondente a principi fondamentali
di umanità e solidarietà.
Il presidente del
Consiglio ha ringraziato il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, per tutto quanto
gli abitanti dell’isola hanno fatto e stanno facendo e l'Unione europea esprime
"tristezza" per quella che è una "vera tragedia". Dopo le
procedure di polizia e il via libera della Procura, le vittime del naufragio
saranno sepolte in diversi cimiteri di comuni agrigentini che hanno dato la
disponibilità e per questo il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, recatosi
sull’isola per seguire le operazioni di recupero delle vittime, ha
ringraziato i sindaci. Il ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge al termine
del Consiglio dei ministri, convocato dopo la strage di immigrati, ha
comunicato che oggi, 4 ottobre, è una giornata di lutto nazionale e che sarà
osserveremo un minuto di silenzio nelle scuole.
Anche se impotenti
di fronte a questa ulteriore immane tragedia dell’immigrazione, in segno di cordoglio
per le vittime, nella nostra scuola osserveremo un minuto di silenzio alle ore
12.00.
IL DIRIGENTE
SCOLASTICO
(Prof. Nicolino
Lombardi)
COLLEGIO DEI DOCENTI
E’ convocato per MERCOLEDI 9 OTTOBRE 2013 alle ORE 14.30,presso i locali
dell’ITI in via G. Caso a Piedimonte Matese, il Collegio dei Docenti
dell’ISISS Piedimonte Matese.
INAUGURAZIONE ESPOSIZIONE PERMANENTE
Esposizione Permanente delle
Macchine Storiche Agricole e Industriali del Sannio - Inaugurazione
L’apertura dell’esposizione è in
programma per sabato 05 ottobre 2013 presso l’ISISS Piedimonte Matese con il seguente programma di
massima:
- ore 9.30 cerimonia di
apertura della mostra presso l’Istituto Tecnico Industriale Caso;
- ore 11.00 battitura del grano
con trattori e trebbiatrici d’epoca sul campo sportivo dell’Istituto
Tecnico Agrario;
- ore 12.30 rinfresco.
Sono tutti invitati a partecipare.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
(Prof. Nicolino Lombardi)
domenica 15 settembre 2013
INIZIO ANNO SCOLASTICO 2013/14
Domani 16 SETTEMBRE avrà inizio il nuovo anno scolastico. Tutti in classe alle ore 8.10. Buon anno scolastico a tutti !!!
domenica 16 giugno 2013
BUONE VACANZE A TUTTI
Con la fine dell’anno scolastico anche il BLOG dell’Istituto
Tecnico Agrario di Formicola va in vacanza. La redazione ringrazia tutti coloro
che hanno contribuito, a vario titolo, a questa bella iniziativa. Arrivederci a settembre…
BUONE VACANZE A TUTTI !!!
IN BOCCA AL LUPO RAGAZZI !!!
Mercoledì 19 giugno iniziano gli esami di maturità. Lo staff
del BLOG dell’I.T.A.S. di Formicola fa grosso IN BOCCA AL LUPO ai ragazzi della VD
che si cimenteranno nella loro prima grande “prova di maturità”…FORZA RAGAZZI…!!!
mercoledì 5 giugno 2013
NO AGLI SPRECHI ALIMENTARI !
Un terzo della
produzione alimentare mondiale finisce in pattumiera. Vale la pena ricordarlo
oggi (e non solo oggi), 5 giugno, che è la Giornata Mondiale
dell’Ambiente.
Snocciolare le cifre
dello spreco, proprio mentre l’Occidente è ancora stretto tra le maglie della
crisi economica, è il punto da cui partire per provare a fare meglio. Cominciamo
con le cattive notizie.
Un terzo della
produzione mondiale di cibo, pari a 1,3 miliardi di tonnellate va sprecata nel
passaggio dalla terra al consumatore. Nelle nazioni industrializzate venditori
e consumatori gettano circa 300 milioni di tonnellate destinate al consumo,
pari a più del cibo totale netto prodotto nell’Africa Sub-Sahariana e pari al
quantitativo che sarebbe sufficiente a sfamare 900 milioni di persone
malnutrite nel mondo. Nei paesi industrializzati le famiglie sono responsabili
di un terzo del cibo sprecato.
E adesso la buona
notizia: sprecare meno si può. Ce lo ricorda Think.Eat.Save, la campagna
lanciata da UNEP, il Programma della Nazioni Unite per l’Ambiente e FAO,
l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, per
la riduzione degli sprechi alimentari, quest’anno tema della Giornata Mondiale
dell’Ambiente.
“Pensa prima di
mangiare e contribuisci a salvare la natura” è il claim della campagna e a fare
gli onori di casa per la 41ma edizione è la Mongolia, una delle nazioni a più rapida
crescita nel mondo impegnata in una transizione verso un’economia verde. Scelta
perché, come si legge nel sito della campagna, “la vita nomade di una gran
parte del suo popolo fornisce da sempre risposte allo spreco di cibo che
caratterizza il nostro tempo”. Come i “borts“, strisce di carne bovina
concentrata della grandezza del pugno di una mano ma dotate del valore proteico
di un’intera mucca. Prodotto che veniva grattugiato nell’acqua calda per farne
ministre iperproteiche.
La buona notizia,
dicevamo: possiamo fare molto per contenere i rifiuti alimentari e l’impatto
ambientale legato alla loro produzione. A casa, al ristorante, al supermercato,
ecco il decalogo di Think.Eat.Save:
Pianifica gli acquisti, usa una lista della spessa ed
evita gli acquisti “d’impulso”. Non lasciarti irretire dalle promozioni che ti
spingono a comprare più del necessario.
Non comprare frutta e verdura “bella”. Significherebbe
incoraggiare la pratica di gettare via ciò che non è “perfetto” in termini di
grandezza, colore e forma.
Considera che la maggior parte dei cibi può essere consumato
anche dopo la scadenza.
Utilizza quello che è già nel frigorifero prima di
acquistarne o prepararne altro. Risparmierai tempo e soldi e prendi l’abitudine
di riutilizzare gli avanzi per preparare piatti gustosi.
Surgela i prodotti freschi e gli avanzi se pensi di non
consumarli prima che vadano a male. I prodotti surgelati resistono molto a
lungo.
Se mangi fuori casa, chiedi porzioni più piccole.
Alcuni ristoranti mettono a disposizione mezze porzioni a prezzi ridotti.
Trasforma in compost gli avanzi. Riduce l’impatto del
cibo sull’ambiente e rimette in circolo le sostanze nutritive.
Cucina seguendo l’ordine di acquisto. Tieni d’occhio
la dispensa. Prima utilizza i prodotti che hai acquistato per primi e sistema
gli alimenti acquistati per ultimi in fondo alla dispensa. Fai in modo di avere
quelli più vecchi in evidenza.
Gli avanzi di carne di oggi sono il panino di domani.
E il pane vecchio i crostini di dopodomani. Sii creativo! Al ristorante non
vergognarti di chiedere di impacchettarti gli avanzi! E surgelali se pensi di non mangiarli subito.
Regala cibo non deperibile a banche locali del cibo. E
se sei un ristoratore regala quello che resta a fine giornata!
Un decalogo che non
esaurisce certo la lista delle raccomandazioni anti-spreco (ma potrebbe
aiutarci a posticipare il consumo di insetti e meduse).
Staff Blog
Formicola
sabato 1 giugno 2013
CONVOCAZIONE CONSIGLI DI CLASSE
I Consigli di Classe del mese di Giugno
sono convocati nelle ore e nelle date indicate:
CLASSE V D
Ammissioni agli esami di Stato
SABATO 8 GIUGNO
DALLE ORE 14.30 ALLE ORE 16.30
ALTRE CLASSI
Scrutini fine anno scolastico
VENERDI 14 GIUGNO
CLASSE I D DALLE ORE 08.00 ALLE ORE
09.30
CLASSE II D DALLE ORE 09.30 ALLE ORE
11.00
CLASSE III D DALLE ORE 11.00 ALLE ORE 12.30
CLASSE IV D DALLE ORE 12.30 ALLE ORE
14.00
2 GIUGNO: NASCITA DELLA REPUBBLICA
Il 2 giugno ricordiamo la nascita della Repubblica
Italiana. Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne il referendum istituzionale a
suffragio universale con il quale le italiane e gli italiani venivano chiamati
alle urne per esprimersi sulla forma di stato, monarchia o repubblica, da dare
al Paese in seguito alla caduta del Fascismo. Con 12.718.641 voti contro 10.718.502, dopo 85 anni di regno,
l'Italia diventò una repubblica e i monarchi di casa Savoia vennero esiliati:
l'ex re Umberto II lasciò il Paese il 13 giugno 1946. La Costituzione Italiana
vietava l'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale agli ex re di Casa
Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi; la norma è stata
abolita nel 2002.
Il 28 giugno 1946, l'Assemblea Costituente elesse a
Capo Provvisorio dello Stato Enrico De Nicola.
Con la legge n. 54 del 5 marzo 1977, a causa della
congiuntura economica sfavorevole, la festa della Repubblica fu spostata alla
prima domenica di giugno, che era la festa nazionale italiana (festa dello
Statuto Albertino) prima della fondazione della Repubblica. Nel 2001, su
impulso del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, le celebrazioni
furono riportate al due giugno che, quindi, è ritornato ad essere giorno
festivo.
Il Presidente della Repubblica Giorno Napolitano ha
confermato che si svolgeranno le celebrazioni previste, ma le spese saranno
“comunque contenute” per ragioni di sobrietà e di massima attenzione al momento
di grave difficoltà che attraversano larghe fasce della popolazione. Non avrà
luogo, pertanto, il ricevimento del primo giugno riservato alle autorità
istituzionali, ma nel pomeriggio del 2 giugno saranno aperti ai cittadini, come
di consueto, i giardini del Quirinale.
Vincenzo Ricciardi, V D
giovedì 30 maggio 2013
GIOVANNI FALCONE: UN EROE ITALIANO
Chi tace e chi
piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta
muore una volta sola. (Giovanni Falcone)
Sono passati ventuno anni da quando il
23 maggio 1992 alle 17.58 Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e agli agenti di
scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifano vennero fatti saltare in aria con quasi mille chili
di tritolo sull’autostrada che conduce dall’aeroporto di Punta Raisi (oggi
Falcone e Borsellino) a Palermo. Ad attenderli sulla pista dell’aeroporto
c’erano, come ogni sabato pomeriggio, tre auto. Una Croma marrone, una Croma
bianca, una Croma azzurra. Era la sua scorta.
Un episodio che ha lasciato un segno
nelle coscienze civili non solo italiane e che ha determinato, insieme, al
successivo attentato di via D’Amelio all’amico Paolo Borsellino, un cambiamento di atteggiamento dello Stato nella
lotta contro la mafia. Misure dure, leggi che giacevano da tempo in Parlamento
sono state in seguito rapidamente approvate. Il carcere duro per i mafiosi è
diventato uno strumento di lotta alla criminalità particolarmente efficace. Maria Falcone, sorella del magistrato,
da tanti anni è impegnata con la Fondazione Falcone (www.fondazionefalcone.it).
Nato a Palermo il 20 Maggio 1939,
Giovanni Falcone è figlio di Arturo Falcone e Luisa Bentivegna. La famiglia è
composta da cinque persone: Giovanni ha due sorelle più grandi. Dopo le scuole
superiori, Giovanni si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università
di Palermo, conseguendo la laurea nel 1961. Nel 1964 Falcone entra in
magistratura, e ricopre per circa dodici anni il ruolo di sostituto procuratore
presso il Tribunale di Trapani. Questa esperienza avvicina il giudice siciliano
alle tematiche del diritto penale, cui d’ora in avanti si appassiona.
Trasferitosi al Tribunale di Palermo nel 1978, Giovanni Falcone viene assegnato
all’Ufficio istruzione, sotto la guida di Rocco Chinnici. Qui si distingue per
le sue notevoli capacità, lavorando fianco a fianco con il collega e amico
Paolo Borsellino.
Nel 1980 Chinnici affida a Falcone
alcune indagini abbastanza delicate riguardanti Rosario Spatola ed altre
associazioni criminali, dislocate anche negli Stati Uniti. Giovanni Falcone,
con grande professionalità e bravura, approfondisce il caso a lui assegnato
analizzando anche la situazione bancaria e patrimoniale di tali organizzazioni,
riuscendo a fornire un quadro conoscitivo e dettagliato del fenomeno “mafia”.
Nel mese di Dicembre del 1980 il giudice Falcone raggiunge New York per portare
a termine le indagini su Cosa Nostra, con l’aiuto dell’investigatore Victor
Rocco. Intanto in Sicilia scoppia una vera e propria guerra tra clan mafiosi, e
si contano numerose vittime, tra cui il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa,
Pio La Torre e Rocco Chinnici.
Il successore di Chinnici è Antonio
Caponnetto, che istituisce un “pool” di magistrati che si occupa esclusivamente
dei processi mafiosi. Caponnetto sceglie Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
come esponenti di spicco per il gruppo di magistrati. Con l’arresto di Tommaso
Buscetta “Cosa Nostra” subisce un notevole scossone. Buscetta decide di
collaborare con la giustizia nel processo che comincia a Luglio del 1984.
Questo episodio si rivela determinante per la comprensione di alcune dinamiche
interne alla compagine mafiosa. Ma la mafia non se ne sta certo ferma a
guardare: si comincia a temere per la vita dei magistrati impegnati nel “pool”,
soprattutto dopo la morte di Montana e Cassarà, nell’estate del 1985. Per
motivi di sicurezza i giudici Falcone e Borsellino vengono trasferiti per
qualche tempo presso il carcere dell’Asinara, con le loro rispettive famiglie.
A Novembre del 1987 termina il Maxiprocesso: per il pool anti-mafia è un
memorabile risultato. A questo punto il Pool aumenta di tre unità: i giudici istruttori Giacomo
Conte, Gioacchino Natoli e Ignazio De Francisci. Dopo l’uscita di Caponnetto
per ragioni di anzianità, il Consiglio Superiore della Magistratura provvede alla
nomina di Antonino Meli.
Da questo momento in poi il lavoro del
Pool antimafia subisce una battuta d’arresto, e cominciano i problemi che
porteranno qualche tempo dopo al suo scioglimento. Il gruppo viene sciolto
ufficialmente il 30 Luglio 1988.
Nel mese di Giugno 1989 il giudice
Falcone scampa miracolosamente ad un attentato organizzato dal boss Totò Riina
ed altri mafiosi, mentre si trova nella sua villetta al mare. Dopo poco tempo
dal fallito attentato Falcone viene nominato procuratore aggiunto presso la
Procura della Repubblica. A partire dagli anni Novanta Giovanni Falcone cerca
di portare avanti con maggiore forza la battaglia contro il crimine, ma gli
manca l’appoggio del mondo politico, e questo alimenta un clima di sfiducia e
sospetto nei suoi confronti. La strategia mafiosa intanto si inasprisce di
fronte all’operato del giudice, che intanto scopre e rende noto il profondo legame tra politica, mafia e
imprenditoria.
Con il passare del tempo Giovanni
Falcone si sente sempre più messo da parte dalle istituzioni. Il giorno prima
della sua morte viene eletto Superprocuratore. Falcone perde la vita nella
strage di Capaci il 23 Maggio 1992, un’intera vita dedicata alla ricerca della
legalità.
Staff Progetto Art. 9
domenica 26 maggio 2013
FEMMINICIDIO
Il termine femminicidio
(composto dal s. f. femmina con
l'aggiunta del confisso -cidio) è un neologismo ed indica la
distruzione fisica, psicologica, economica e istituzionale della donna in
quanto tale. Esso è considerato quasi sinonimo di “omicidio passionale”, ma
sempre più spesso si focalizza l'attenzione sui maltrattamenti e le denunce che
hanno preceduto il delitto, escludendo il raptus.
È stato coniato ufficialmente per la prima volta nel
2009, quando il Messico fu condannato dalla Corte interamericana dei diritti
umani a causa delle tantissime donne uccise o scomparse nel nulla dal 1993,
nella totale indifferenza delle autorità di Ciudad Juarez e spesso vittime
degli stessi uomini delle forze dell'ordine. I cadaveri straziati venivano buttati
nella spazzatura o sciolti nell'acido.
In molti Paesi, in nome dell'onore, mogli, figlie e
sorelle vengono uccise o costrette a matrimoni forzati, o non possono lavorare,
andare a scuola, viaggiare da sole, guidare, essere assistite da un medico
durante il parto. Questi divieti si sono tradotti in un femminicidio
prolungato.
Le cifre in Italia
Il femminicidio è la prima causa di morte violenta
per le donne tra i 16 e i 44 anni. In Italia, dal 2005 ad oggi si contano più
di 900 vittime. Nel 2011 le donne assassinate sono state 137; nel 2012, 124
donne sono state uccise e 47 ferite a causa della violenza di genere (botte,
calci, occhi neri, braccia spezzate, violenze sessuali) da parte di mariti,
partner, parenti, ex, figli (addirittura!). Il 60% dei delitti è avvenuto nel
contesto di una relazione intima in corso o appena conclusa tra la vittima e
l'autore del reato; il 25% delle vittime aveva appena concluso il rapporto o
stava per farlo; la maggior parte (63%) è stata uccisa in casa; il 73% degli
assassini è italiano; 4 donne su 10 hanno subito abusi prima di essere
assassinate; solo il 6% delle donne italiane denuncia la violenza subita, che
è, quindi, una piaga silenziosa e nascosta.
Qualcosa si muove...
In Italia non esiste alcuna legge che difende le
donne in quanto donne, perché non esiste alcuna cultura della diversità, ma
soprattutto perché la nostra è una società ancora patriarcale e uomocentrica.
Nessun partito, infatti, ha affrontato la legge contro il femminicidio in
campagna elettorale. Potrebbe servire che l'Italia ratifichi la Convenzione di
Istanbul contro la violenza sulle donne.
Non mancano, tuttavia, iniziative di movimenti
femministi, come Se non ora quando, o
di fondazioni come Doppia difesa, di
Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno, la cui prima finalità è quella di aiutare
le vittime a uscire dal silenzio. L'invito è: “La violenza non è un fatto
privato: apri quella porta”. La Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha
parlato dell'utilizzo del corpo femminile nella pubblicità ed ha sostenuto che
gli insulti sessisti sul web non sono meno gravi di quelli “reali”. Ha detto
che tutto questo è un tema politico e che sarebbe utile un'aggravante per i
casi di femminicidio o un'effettiva applicazione delle norme già esistenti.
Prof.ssa Maria Rosa Lombardi
mercoledì 22 maggio 2013
23 MAGGIO 2013: SALPANO LE NAVI DELLA LEGALITÀ
Oltre 800
scuole, 20 mila studenti e 13 Paesi europei con le loro delegazioni di giovani
tornano a Palermo e nell’aula bunker del maxi-processo per commemorare il XXI
anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio.
E’ dal 2002, in occasione del decennale della strage di Capaci, che la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, si rivolge alle scuole di tutta Italia per realizzare insieme iniziative di educazione alla legalità.
L’intera manifestazione può essere seguita sul portale dedicato al seguente link:http://archivio.pubblica.istruzione.it/nave_legalita/index.html.
Il portale è una nave virtuale che accompagna tutti gli studenti nel viaggio della legalità: si condivide una testimonianza, si viaggia insieme nel segno dell’impegno civile e dell’unità degli ideali.
Gli studenti potranno inserire video e immagini in un’ apposita galleria, inviandoli all’indirizzo:nave.legalita@istruzione.it e potranno lasciare direttamente, tramite una applicazione specifica, brevi messaggi di riflessione e sms nella bacheca dedicata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Mercoledì 22 maggio 2013 - Il Viaggio della Legalità
E’ dal 2002, in occasione del decennale della strage di Capaci, che la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, si rivolge alle scuole di tutta Italia per realizzare insieme iniziative di educazione alla legalità.
L’intera manifestazione può essere seguita sul portale dedicato al seguente link:http://archivio.pubblica.istruzione.it/nave_legalita/index.html.
Il portale è una nave virtuale che accompagna tutti gli studenti nel viaggio della legalità: si condivide una testimonianza, si viaggia insieme nel segno dell’impegno civile e dell’unità degli ideali.
Gli studenti potranno inserire video e immagini in un’ apposita galleria, inviandoli all’indirizzo:nave.legalita@istruzione.it e potranno lasciare direttamente, tramite una applicazione specifica, brevi messaggi di riflessione e sms nella bacheca dedicata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Mercoledì 22 maggio 2013 - Il Viaggio della Legalità
Il 22 maggio, dai porti di Napoli e di Civitavecchia, partono le due “Navi della Legalità”, simbolicamente ribattezzate “Giovanni” e “Paolo”, messe a disposizione dalla Snav, su ciascuna delle quali salgono circa 1.300 studenti. Durante il viaggio i ragazzi e i docenti hanno la possibilità di confrontarsi con importanti figure delle istituzioni e delle associazioni che si occupano di legalità.
Sulla nave che salpa da Civitavecchia sono presenti tra gli altri, il Presidente del Senato Piero Grasso, il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza, il Presidente Rai Anna Maria Tarantola, il Direttore Generale della Rai Luigi Gubitosi, il prof. Nando Dalla Chiesa, associato di Sociologia della criminalità organizzata presso l’Università degli Studi di Milano.
Sulla nave che salpa da Napoli sono presenti tra gli altri, il sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, il Presidente di Libera don Luigi Ciotti, il Commissario Straordinario Antiracket Giancarlo Trevisone, l’Imprenditore e testimone di giustizia Pino Masciari.
Giovedì 23 maggio 2013 - La giornata a Palermo
L’arrivo al Porto di Palermo e
L’Aula Bunker del Maxi-Processo
La mattina del 23 maggio centinaia di studenti delle scuole di Palermo e di tutta la Sicilia attendono al porto l’arrivo delle navi. Dopo la cerimonia di benvenuto, a cui prende parte Maria Falcone insieme ai rappresentanti delle istituzioni, gli studenti si dividono per raggiungere i luoghi simbolo della città. Una parte raggiunge l’Aula Bunker del carcere Ucciardone per assistere, dalle ore 9.30, al momento istituzionale e commemorativo della manifestazione.
Durante la cerimonia in Aula Bunker intervengono: il Presidente del Senato, Piero Grasso; il Ministro dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza; il Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri; il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Nunzia De Girolamo; il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Rodolfo Sabelli; il Presidente del Tribunale di Palermo, Leonardo Guarnotta; il Presidente della Rai, Anna Maria Tarantola; il professor Nando Dalla Chiesa, associato di Sociologia della Criminalità organizzata presso l’Università degli Studi di Milano e lo scrittore e giornalista,Roberto Saviano. A coordinare la cerimonia, il conduttore televisivo, Fabio Fazio.
Nel cortile antistante l’Aula Bunker è allestito per gli studenti delle scuole primarie un “Villaggio della Legalità”con stand e laboratori realizzati dalle Forze dell’Ordine, dalle Associazioni del territorio e dagli Scout.
Le Piazze di Palermo e della Provincia
Le altre delegazioni di studenti si recano nelle piazze simbolo della città di Palermo (Piazza Magione, Parco Ninni Cassarà) e a Corleone. I ragazzi partecipano alle iniziative organizzate dal MIUR, dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone e dalle scuole di Palermo. Sono i cosiddetti “Villaggi della Legalità” allestiti ad hoc non solo dalle scuole ma anche dalle associazioni antimafia e dalle Forze dell’Ordine, dalla Protezione Civile e da molti altri organismi che operano a vario titolo per il bene comune e in nome della legalità.
Nelle piazze è prevista la partecipazione di circa 15 mila studenti di ogni ordine e grado che nel corso della mattinata partecipano ai laboratori creativi e ai dibattiti
LE CELLULE STAMINALI
Le cellule staminali sono cellule il cui destino
non è ancora "deciso". Possono originare vari tipi di cellule
diverse, attraverso un processo denominato "differenziamento".Nelle
fasi iniziali dello sviluppo umano, le cellule staminali, situate nell'embrione, sono diverse da tutti i tipi di cellule esistenti
nell'organismo, ovvero da quelle cerebrali, ossee, cardiache, muscolari, ecc. La
possibilità di controllare lo spettacolare potere di queste cellule staminali embrionali, allo scopo di curare vari tipi di
malattie, entusiasma gli studiosi. Per esempio, il morbo di Parkinson e l'Alzheimer sono il risultato di lesioni in gruppi
determinati di cellule cerebrali. Con la realizzazione di un trapianto di
cellule staminali gli scienziati sperano di sostituire la parte di tessuto
cerebrale danneggiata.In un futuro prossimo, la ricerca sulle cellule staminali
potrà rivoluzionare il modo di curare tante altre "malattie mortali"
come l'ictus, il diabete, le malattie cardiache e, addirittura, le paralisi.
Gli atteggiamenti verso l'uso di cellule staminali ai
fini della ricerca o di cure mediche variano da un paese all'altro. In
Germania, per esempio, l'estrazione di cellule staminali da un embrione umano è
considerata illegale.In Gran Bretagna, invece, è perfettamente legale, ma le
leggi in materia sono rigorose: gli scienziati britannici possono utilizzare
embrioni umani a fini di ricerca fino a quattordici giorni dopo la fecondazione dell'ovulo. In questo momento, l'embrione è un
insieme di cellule, grande più o meno come un quarto della testa di uno spillo
(0,2 mm).
In Italia lo studio delle cellule staminali è
finanziato dal Governo che fornisce i finanziamenti solo ai ricercatori che
rispettano le leggi. Per finanziare questo studio è stato firmato un documento
che impegna lo Stato italiano a stanziare i fondi per le ricerche che non implicano
la distruzione di embrioni, valorizzando la ricerca sulle cellule staminali
adulte, comprese le cordonali. Nel nostro paese, quindi, non è possibile
prelevare le cellule staminali embrionali, poiché comporterebbe la distruzione
del feto, peròè possibile per i centri di ricerca comprare gli embrioni
all’estero.In molti paesi non esistono ancora leggi esplicite atte a
disciplinare la ricerca sulle cellule staminali umane.
Essendo l'utilizzo di embrioni una questione di grande
controversia in termini etici, gli scienziati di tutto il mondo cercano altre
fonti di cellule staminali. Il tipo di cellule staminali che si trova nel
midollo osseo degli adulti sembra essere una possibilità. Queste cellule
staminali sono potenzialmente già capaci di differenziarsi in una gran varietà
di globuli rossi nell'arco del ciclo vitale.In futuro, gli scienziati sperano
di manipolare queste cellule staminali adulte affinché, invece di produrre
soltanto globuli rossi, possano dare origine a cellule cerebrali, epatiche, cardiache
e nervose. Nonostante tutto, è probabile che le cellule staminali embrionali
rappresentino, nel frattempo, una prospettiva più immediata per nuovi
trattamenti e cure.
DA DOVE PROVENGONO GLI EMBRIONI
UMANI?
In tutta
l'Unione Europea ci sono, attualmente, almeno 100.000 embrioni "di
riserva" conservati in specifici congelatori. Questi embrioni vengono
creati durante la fase di routine delle cure contro la sterilità (FIVET). Un solo ciclo di trattamento di FIVET comprende la
fecondazione simultanea di più ovuli. In seguito, vari ovuli fecondati vengono
reimpiantati nella madre, mentre i rimanenti vengono congelati nell'eventualità
in cui il primo tentativo di fecondazione non andasse a buon fine.Se la FIVET
ha invece successo, la coppia può decidere se donare gli embrioni inutilizzati
a fini di ricerca oppure eliminarli.Tuttavia, non si è mai riusciti a prendere
una decisione sul destino degli embrioni congelati. Negli ultimi vent'anni,
dall'inizio della FIVET, molti donatori hanno cambiato casa, si sono risposati
(cambiando cognome, nel caso delle donne) o addirittura sono deceduti. Le
cliniche possono non essere in grado di rintracciarli e il destino di molti
embrioni rimane pertanto incerto.
Una seconda fonte di cellule staminali, ancor più
polemica, sarebbe la creazione di embrioni unicamente a fini di ricerca o cura.
Non è mai esistita alcuna intenzione di impiantarli in una donna. La creazione
di un embrione con queste finalità è considerata da molte persone (e da alcuni
governi) eticamente scorretta. In qualsiasi caso, esistono già milioni di
spermatozoi e migliaia di ovuli non fecondati congelati in cliniche di
fertilità di tutta Europa. Se quegli spermatozoi fossero utilizzati per
fecondare i suddetti ovuli, sarebbe disponibile un numero di embrioni ancora
maggiore per ottenere cellule staminali e poter quindi curare alcune malattie.
Esiste infine un ultimo modo di ottenere embrioni
umani, basato sull'utilizzo della tecnica della clonazione. Questa tecnica consiste nella creazione di un
embrione umano contenente la composizione genetica completa di una persona in
vita. Se fosse trapiantato nell'utero di una donna, l'embrione potrebbe
tecnicamente trasformarsi in un clone (cioè una copia geneticamente uguale) di quella
persona. Se fosse utilizzato per compiere ricerche, l'embrione fornirebbe
cellule staminali per la cura di alcune malattie.
LA CLONAZIONE UMANA: PANORAMA
GENERALE
Clonare significa produrre una copia geneticamente
uguale di un individuo.La procedura è la seguente: gli scienziati otterrebbero
il DNA partendo da una cellula
epidermica e lo collocherebbero nell'ovulo di una donna da cui sia stato
precedentemente estratto il DNA. Una scintilla elettrica dividerebbe l'ovulo e,
dopo alcuni giorni, si otterrebbe un embrione uguale all'altro.La stampa ha parlato
molto della clonazione umana. In realtà, la maggior parte degli scienziati non
è interessata a realizzare cloni umani. Quello che gli scienziati tentano di
fare è produrre cellule umane clonate che possano essere utili nella cura di
alcune malattie. Ecco come potrebbe funzionare: immagina di avere una malattia
che sta distruggendo lentamente parte del cervello. I trattamenti attuali
riuscirebbero appena a ridurre i sintomi, mentre la malattia continuerebbe a
provocare lesioni a livello cerebrale. La clonazione offrirebbe quindi una
speranza di cura. Gli scienziati produrrebbero un embrione clonato utilizzando
il DNA delle cellule epidermiche. In seguito, preleverebbero le cellule
staminali da questo embrione, trasformandole in cellule cerebrali, da trapiantare
nel cervello.
LA CLONAZIONE UMANA: I RISCHI
L'obiettivo della ricerca sulla clonazione umana non è
mai stato quello di clonare persone o creare bambini di riserva.La ricerca ha
come obiettivo quello di ottenere cellule staminali per la cura di alcune
malattie. Tuttavia sono stati pubblicati i risultati delle ricerche sulla
clonazione animale e umana allo scopo di ottenere cellule staminali. Come nel
caso di altre scoperte scientifiche, queste pubblicazioni sono disponibili a
livello mondiale.
Era quindi inevitabile che un giorno queste conoscenze fossero utilizzate in modo scorretto. Infatti, diverse persone in tutto il mondo hanno diffuso l'idea di clonare un bambino.Queste persone non lavorano per alcuna università, ospedale o istituzione governativa. In generale la comunità scientifica a livello mondiale si è opposta con decisione a qualsiasi ipotesi di clonare un neonato. Secondo John Kilner, presidente del Centro per la Bioetica e la Dignità Umana negli Stati Uniti, "La maggior parte delle ricerche pubblicate dimostra che la morte o la mutilazione del clone sono risultati molto probabili nella clonazione di mammiferi".
Era quindi inevitabile che un giorno queste conoscenze fossero utilizzate in modo scorretto. Infatti, diverse persone in tutto il mondo hanno diffuso l'idea di clonare un bambino.Queste persone non lavorano per alcuna università, ospedale o istituzione governativa. In generale la comunità scientifica a livello mondiale si è opposta con decisione a qualsiasi ipotesi di clonare un neonato. Secondo John Kilner, presidente del Centro per la Bioetica e la Dignità Umana negli Stati Uniti, "La maggior parte delle ricerche pubblicate dimostra che la morte o la mutilazione del clone sono risultati molto probabili nella clonazione di mammiferi".
I medici considerano i rischi della clonazione umana
molto elevati."Sottoporre gli esseri umani alla clonazione non significa correre
un rischio sconosciuto, bensì mettere le persone consapevolmente in
pericolo", afferma Kilner. La maggior parte degli scienziati è della
stessa opinione. La grande maggioranza dei tentativi di clonazione di un
animale ha dato come risultato, in seguito all'impianto, un embrione deformato
oppure un aborto. Gli studiosi sostengono che i pochi animali nati in seguito a
clonazione presentano malformazioni, come per esempio deformazioni del
rivestimento polmonare, non rilevabili attraverso analisi o test uterini. Chi
di noi accetterebbe questi risultati in un esperimento effettuato sui bambini?
LA VIOLENZA SULLE DONNE
La condizione della donna nella storia è
stata quasi sempre caratterizzata da uno stato di subordinazione all’uomo, che
aveva inizio sin dalla nascita. Infatti, alla bambina veniva impartita
un’educazione diversa da quella del figlio maschio. Le stesse leggi prevedevano
diritti e doveri diversi per gli uomini e le donne e fino alla metà del secolo
scorso, gran parte di esse non poteva votare né essere eletta a cariche
politiche. Nella seconda metà del secolo scorso, con il ’’femminismo’’ e i
movimenti di liberazione femminile, le donne hanno conquistato maggiori diritti
ed oggi si può dire che nel mondo occidentale ci si sta avviando verso una situazione
di sostanziale parità.
Da qualche tempo, però, la violenza
sulle donne è un fenomeno che sembra crescere sempre più, sono quasi tre
milioni (il 14% del totale) di donne italiane che sono vittima di violenza
fisica e sessuale, caratterizzata quindi da maltrattamenti, ingiurie, stupri,
induzione alla prostituzione, violenze psicologiche. La violenza non è solo
quella fisica o sessuale, si può infatti avere una vera e propria violenza
psicologica, che è stata definita stalking, caratterizzata da un comportamento,
prevalentemente maschile, caratterizzato da persecuzione reiterata, molestie
asfissianti, appostamenti, intromissione nella vita privata verso una persona
generalmente di sesso opposto. Ed è proprio su questo tipo di violenza che si
ha il massimo della tolleranza, anche se è bene sottolineare che negli ultimi
anni si è avuta una maggiore attenzione a questo tipo di problema tanto da far
approvare nel febbraio del 2009 una legge, la n. 38, che fornisce una risposta
concreta nella lotta contro la violenza perpetrata soprattutto a danno delle
donne. Chi usa violenza alle donne è nella maggioranza dei casi il marito, il
fidanzato, il convivente, l'ex partner. Spesso, e questo è un altro motivo di
non denuncia, gli aggressori si trovano proprio tra le mura domestiche, mariti,
fidanzati, conviventi o ex partner, ma anche genitori e parenti di primo grado,
persone su cui la donna ripone la più grande fiducia, legate da sentimenti
affettivi molto forti; ecco che la violenza contro le donne è denominata anche
"violenza domestica", un fenomeno cui in passato si dava poca
importanza, essendo considerato una delle possibili espressioni del conflitto
coniugale. Raramente le donne denunciano gli abusi subito, eppure spesso si
tratta di violenze gravi che provocano lesioni sui corpi femminili. Le donne
aggredite provano paura, rabbia, insicurezza, perdita di autostima e di fiducia
negli altri. Ancora oggi le stragi di violenza maschile sulla donna vengono
codificate dalla cronaca con le parole “omicidio passionale”, “d’amore”,
“raptus”, “momento di gelosia”, quasi a testimoniare il bisogno di dare una
giustificazione a qualcosa che è in realtà mostruoso. Violenza, stupri di
gruppo, noia del sabato sera, alcool, questo si legge sui giornali, giorno dopo
giorno notizie strazianti e sempre più crudeltà nelle azioni dei giovani su
ragazze.
Bisogna dire basta a tutto questo, non
solo scriverlo, occorre unirsi e farsi coraggio senza arrendersi mai. Le donne
violentate devono combattere e avere il coraggio di denunciare la persona che
gli fa del male, a prescindere da chi esso sia, marito, ex partner, convivente,
perché queste cose sono aberranti e bisogna denunciarle.
Anna Neri classe II D
sabato 18 maggio 2013
FORMICOLA: IV FESTA DELLA CILIEGIA
La Pro Loco Il Caprario, con il patrocinio del Comune di
Formicola, dell’Unpli Caserta e dell’Associazione Nazionale Città della
Ciliegia, organizza la IV FESTA DELLA CILIEGIA. L’appuntamento è fissato per l’8, 9, 14, 15 e 16 giugno 2013. Il
programma prevede animazione di diverso genere, dalle 20.30 alle 24.00, oltre
ovviamente alla distribuzione di cibi e bevande…il tutto allestito nel centro
storico.
mercoledì 15 maggio 2013
DNA DEL COLPEVOLE
Permette di sapere se una
persona era presente o no sulla scena del crimine, di scagionare persone
accusate di reati, di identificare le vittime di catastrofi naturali o
verificare l’identità di persone scomparse. È il Dna: l’impronta genetica che
rende unico ciascuno di noi e la cui analisi facilita anche il lavoro degli
investigatori permettendo di risalire in modo inequivocabile al “proprietario”
della traccia biologica prelevata sulla scena del crimine. Il test del Dna
permette anche di escludere con certezza, così come è successo anche in alcuni
recenti casi di cronaca, la presenza di una persona, ad esempio in casi di
violenza sessuale. L’impronta biologica è infatti unica per ogni persona
(tranne per i gemelli omozigoti) e la sua analisi permette – con un dato
scientifico assolutamente inconfutabile – di dire se quel liquido o quella
cellula appartiene o no a una determinata persona. Le difficoltà nascono in
special modo quando si analizzano situazioni di violenze sessuali o omicidi in
cui i liquidi biologici possono essere mischiati. In poche parole sulla scena
del delitto c’è sempre una traccia: se è unica, può essere facilmente
confrontata con quella dell’imputato o del sospettato; se invece è mista la
certezza del risultato c’è, ma è più difficile da interpretare e da spiegare a
una giuria nel corso del dibattimento.
Nel caso, ad esempio, di una
violenza sessuale di gruppo, viene estratto una campione di liquido seminale
dove sono presenti più fluidi biologici; i vari punti del Dna analizzati
forniscono una sequenza di numeri da comparare con quella dei sospettati. Se
nelle 2 sequenze poste a confronto c’è anche un solo numero diverso (che
compare in una, ma non nell’altra) vuol dire che non è quella la persona che
stavamo cercando. In base a standard internazionali sono 16/17 i punti del Dna
analizzati per un sequenza totale di 32/34 numeri (2 valori per ogni punto).
Spiega ancora il biologo Biondo: «Per noi ogni punto analizzato permette di
lasciare nella lista dei sospettati solo il 10 per cento del totale. Questo
vuol dire che quando si hanno 10 punt punti analizzati quel Dna può
corrispondere solo a 1 persona su 10 miliardi». Quando è possibile invece
analizzare solo 6 punti del Dna il risultato non è utile all’identificazione:
può esserci solo la compatibilità.
MOZZICONI
DI SIGARETTA, SALIVA E SANGUE
Gli esami del Dna si possono
effettuare su campioni di sangue, saliva, liquido seminale, ossa, denti,
frammenti di pelle o di altri tessuti. Un mozzicone di sigaretta lasciato sul
luogo del delitto contiene abbastanza saliva da permettere l’esame. Ed è proprio
grazie alle analisi del Dna, effettuate sui tanti mozziconi di sigaretta
trovati sul monte che sovrasta l’autostrada A/29 Trapani-Palermo, che sono
stati incastrati gli esecutori della strage di Capaci. Le prove riconducevano a
Mario Santo Di Matteo e Gioacchino La Barbera come artificieri del commando
mafioso che il 23 maggio del 1992 fece esplodere un’enorme carica di tritolo che
uccise il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e 3 agenti della scorta.
Numerosi sono i progressi
fatti in questo campo nel corso degli anni e le moderne tecnologie, sempre più
sensibili, permettono oggi ai biologi esperti della polizia scientifica, e non
solo, di svolgere l’analisi anche su microtracce di liquido biologico dove
altri test forse fallirebbero. Una microtraccia lasciata su un minuscolo pezzo
di scotch ha permesso di confutare, ad esempio, la testimonianza di Angelo Izzo
nel caso del duplice omicidio di Maria Carmela Maiorano e della figlia
quattordicenne Valentina. Le donne furono uccise, legate con un nastro adesivo
e poi sotterrate in una villetta nei pressi di Ferrazzano, in provincia di
Campobasso, il 28 aprile 2005. Nella sala da pranzo, dove secondo gli
investigatori era stata uccisa la giovane ragazza, Izzo diceva di non esserci
mai entrato. Gli inquirenti non erano riusciti a trovare, in quel luogo,
impronte o altri reperti utili per fornire prove da usare durante il processo.
Furono trovati solamente alcuni piccoli pezzettini di nastro adesivo che
probabilmente l’assassino aveva staccato con la bocca e che gli erano rimasti
appiccicati al labbro. Il Dna estrapolato da quei microframmenti di scotch
corrispondeva a quello di Angelo Izzo e dimostrava che l’imputato in quella
stanza, a differenza di quanto affermava, ci era entrato. Se quei pezzetti di
scotch non fossero stati repertati, magari oggi confutare quella versione
sarebbe stata impossibile.
Sempre nel 2005 un altro
caso di omicidio fu risolto a Firenze grazie a delle piccolissime tracce di
sangue trovate sui vestiti dell’assassino. Si tratta dell’omicidio di Emanuela
Biagiotti trovata morta, accoltellata, all’interno del supermercato dove
lavorava. Dopo varie indagini i sospetti caddero su un collega della vittima:
Leonardo Tovoli. Nonostante l’uomo avesse lavato gli abiti che indossava, gli
investigatori riuscirono a trovare tra le fibre del tessuto dei pantaloni una
piccola traccia di sangue: l’analisi del Dna dimostrò che si trattava proprio
del sangue della vittima.
UN
CAPELLO PER L’OMICIDIO D’ANTONA
Ma anche la radice di un
solo capello può rivelare con esattezza il proprietario della traccia
biologica. Ed è proprio grazie ad un capello che le indagini sull’omicidio del
giuslavorista Massimo D’Antona arrivarono ad una svolta: sul luogo del delitto
c’era anche la brigatista Laura Proietti. In via Salaria, la mattina
dell’omicidio, era parcheggiato un furgone bianco sul cui sedile gli uomini
della Scientifica hanno trovato un capello; l’analisi del Dna chiarì subito che
apparteneva ad una donna. Pochi giorni più tardi quel risultato fu confrontato
con il Dna della Proietti estratto dalla saliva recuperata da un mozzicone di
sigaretta: erano gli stessi.
CROMOSOMA
Y E LEGAMI PARENTALI
Le ultime tecnologie
permettono anche di fare analisi specifiche sui Dna per capire se esiste una
relazione parentale di origine materna o paterna. Questa possibilità è stata
utilizzata nel caso dell’omicidio di Giuseppina Potenza, trovata morta sulla
spiaggia di Manfredonia nel 2004. In quell’occasione è stata utile la
professionalità del medico legale della Polizia di Stato che ha preso un
campione sulla superficie esterna della vittima che è servito a individuare il
Dna dell’ultima persona che aveva avuto un rapporto con la donna prima che morisse.
I sospettati erano tanti e per ridurre il campo è stata fatta un’analisi sul
cromosoma Y di questo Dna estratto per vedere se c’era un legame parentale con
la vittima. Il cromosoma Y viene, infatti, trasmesso di padre in figlio in
tutta la progenie maschile. In questo caso il cromosoma Y corrispondeva a
quello del padre di Giuseppina, ma il Dna non era il suo. Rimanevano “in gioco”
una decina di persone tra fratelli del padre, figli dei fratelli e cugini. Il
Dna trovato corrispondeva a quello di un cugino da parte del padre. Tutto
questo è ovviamente sempre possibile solo se i reperti e le cellule biologiche
sono integre. Il Dna si regge infatti su un’architettura formata da una
struttura centrale proteica la cui stabilità è fondamentale per mantenerne le
caratteristiche. Ma le alte temperature o i batteri possono intaccarlo,
cambiarne la struttura e spezzarlo. Se i punti di rottura del Dna sono quelli
che servono per le analisi non si ottiene alcun risultato. Se invece le parti
che servono per il test sono integre e conservate in modo corretto, è possibile
grazie alle moderne tecnologie ottenere buoni risultati anche su campioni di 20
anni fa. Per questo motivo nei laboratori della Scientifica della Polizia di
Stato i campioni di Dna, estratti e analizzati, vengono conservati in
frigoriferi a temperature che stanno all’incirca a 25 gradi sotto zero.
IDENTIFICARE
LE VITTIME DI DISASTRI NATURALI
C’è un gruppo di missione
composto da esperti della Polizia Scientifica, il Disastervictimidentification
(Dvi), che lavora in casi di catastrofi naturali per l’identificazione delle
vittime senza nome. Dopo lo tsunami che ha colpito la Thailandia (dove il
gruppo è riuscito a identificare ben 40 italiani) e l’attentato terroristico a
Sharm ElSheik, il Dvi ha applicato le sue sofisticate tecniche anche a L’Aquila
dopo il terremoto. Per dare un’identità ai corpi spesso martoriati dalla
macerie si procede con la ricerca di segni di riconoscimento, con il prelievo,
quando possibile, di impronte digitali o dentarie o con il prelievo di
materiale biologico per estrarre il profilo genetico della vittima.
Staff Progetto Art. 9
Iscriviti a:
Post (Atom)