lunedì 13 maggio 2013

IL FUMO UCCIDE



Nonostante nell'antichità si fumassero tante essenze, il fumo è tradizionalmente legato al consumo di tabacco.

Il tabacco 
Con questo nome si indicano varie specie di piante erbacee appartenenti al generevNicotiana. Di provenienza centroamericana, fu introdotto in Europa intorno al 1560 e si diffuse nelle regioni a clima temperato fino ad essere coltivato industrialmente. Fu la spedizione di Colombo che, sbarcando a Cuba, scoprì indigeni che fumavano rotoli di cohiva (nella lingua locale i rotoli erano detti tobaccos). Presso i Maya il fumo era parte integrante del culto del dio Sole, mentre gli Aztechi usavano il tabacco come dote che il pretendente doveva versare in base alla bellezza della sposa. I missionari spagnoli e portoghesi diffusero il tabacco in tutto il mondo, chiamandolo erba santa e attribuendogli presunte proprietà medicamentose.
La pianta arriva fino a 2 m di altezza con fusto eretto e peloso. Le foglie allungate o ellissoidali contengono nicotina e composti aromatici. Da esse si ricava il tabacco da fumo o da masticare (Nicotiana tabacum) e quello da fiuto (Nicotiana rustica) attraverso un processo che comporta l'essiccamento, la fermentazione e la stagionatura delle foglie. Il principale alcaloide contenuto nelle foglie del tabacco è la nicotina (dal nome dell'ambasciatore francese a Lisbona Jean Nicot che nel 1560 introdusse in Francia il tabacco) che ha effetti neurotropi sul sistema nervoso centrale e sul sistema nervoso neurovegetativo, con effetti ipertensivi, di accelerazione della frequenza cardiaca e di incremento della secrezione acida dello stomaco. In agricoltura è usato come pesticida. I fiori del tabacco sono bianchi, rosati, rossi e verdastri e hanno corolla tubulosa. I frutti a capsula forniscono molti semi marroni dai quali si ottiene un olio semiessiccativo. I principali produttori di tabacco sono Cina, Stati Uniti d'America, India, Brasile, Russia, Turchia.


Un po' di cifre 

In Italia fuma il 25% circa della popolazione (14 milioni); attualmente le donne fumatrici sono in aumento mentre si verifica una diminuzione fra i fumatori. La diminuzione più sensibile si registra al Nord-Ovest. Nel mondo sono più di un miliardo e 200 milioni (il 33% della popolazione oltre i quindici anni). La fascia d'età ove la percentuale è più alta è quella fra i 25 e i 44 anni. Con l'accresciuta sensibilità alla cura della propria salute, il fumo è diventato anche un fatto culturale; un rapporto ISTAT (2001) indica come nelle famiglie con bambini in età prescolare, se almeno un genitore è laureato, nel 61,7% dei casi nessuno fuma, con il diploma la percentuale scende al 58,6%, con la licenza media al 45% e con la licenza elementare al 25,4%. Il fumo di sigaretta è causa di molteplici patologie che colpiscono diversi organi del nostro corpo.
Due dati per meditare:


1) Una sigaretta si brucia 30 mg di vitamina C, metà della RDA giornaliera.
2) In una stanza una sigaretta fa arrivare il livello di polveri sottili a 2000 microgrammi per metro cubo quando per fermare il traffico ne bastano 75.

La salute 
Il fumo aumenta il rischio di ictus cerebrale, aumenta le rughe del viso cui fa assumere una colorazione giallastra, aumenta la frequenza cardiaca e il rischio d'infarto, favorisce il deposito di grassi sulle pareti delle arterie, restringe i vasi sanguigni, riducendo la temperatura delle parti periferiche del corpo, aumenta dell'80% il rischio del tumore alla cervice uterina. Il danno più grave del fumo è comunque a livello polmonare: enfisema e cancro del polmone sono patologie strettamente connesse al fumo di sigaretta.  Si calcola che nei primi decenni del XXI sec. in Asia e in Africa si assisterà a una vera e propria epidemia di cancro al polmone, a causa dell'incremento del vizio del fumo (anche di quattro volte in dieci anni) presso popolazioni in cui l'informazione medica non è sufficientemente presente.
  
Fumo passivo 

Si deve tener conto anche dei danni provocati dal cosiddetto fumo passivo (aspirazione di fumo da parte di non fumatori) che in Italia provoca 10.000 morti all'anno. In Italia si calcola che le persone che subiscono il fumo passivo sono circa quindici milioni e che un 25% ha meno di quattordici anni. I bambini sono esposti al fumo passivo soprattutto in casa da parte dei genitori; oltre al danno diretto esiste anche un danno a lungo termine: solo il 15% circa dei bambini con genitori che non fumano diventerà un fumatore, mentre la percentuale sale oltre il 35% quando entrambi i genitori fumano.

Perché smettere  
La prima ragione per smettere è molto semplice: per vivere più a lungo. Ci sono molte statistiche che danno la vita persa per ogni sigaretta fumata. Riteniamo che non siano abbastanza coinvolgenti perché nessuno si mette a calcolare quanti anni di vita in media si perdano. Penso che sia più semplice dire che:
un fumatore perde in media un numero di anni pari alla metà del numero di sigarette fumate al giorno.
I benefici per chi smette di fumare si manifestano già dopo una settimana, ma diventano veramente sensibili dopo qualche anno, a volte ristabilendo una situazione perfettamente normale. Concludere che si deve smettere di fumare per la propria salute è un'affermazione che molti fumatori incalliti rigettano dicendo (in parte anche giustamente) che ognuno è libero di decidere la propria sorte (e la propria morte!!!).

Partendo dal fatto che ci sarà pure un motivo per cui la percentuale di fumatori è tanto più alta dove c'è meno cultura, la motivazione si basa su alcune considerazioni difficilmente contestabili:


Se ci si definisce fumatori "incalliti" tanto vale definirsi tossicodipendenti e un tossicodipendente che non fa nulla per uscire dalla sua situazione che valori può avere? È singolare che anche persone nobilissime dal punto di vista morale fumino: se non ho rispetto del mio corpo e di me stesso, come posso predicare il rispetto per gli altri, come posso avere una morale quando per una sigaretta sarei pronto a venire a patti con la mia coscienza?


Se ci si definisce fumatori "occasionali", si sarà convinti che "si può smettere quando si vuole" ecc. Il danno fisico per questi soggetti è limitato, per alcuni è addirittura assente; per altri invece è presente e concorre ad aggravare altre patologie. Ma se non si riesce a correggere i piccoli difetti come si può pretendere di correggere i grandi?

Alla fine conviene affermare che: NON FUMARE È INTELLIGENTE, MA LO È ANCORA DI PIÙ SMETTERE”.

Staff Progetto Art. 9


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