Nel IX secolo a.C., sorse il
primo nucleo abitato di Trebula ad opera degli Osci; intorno al VI secolo a.C.,
la occuparono i Sanniti fino a quando, dopo la sconfitta di Pirro, molti centri
furono costretti ad allearsi con Roma. Trebula diventò così “civitas
foederata”. Il nome Trebula era abbastanza diffuso nell’area italica; pertanto,
esso è accompagnato dall’attributo Balliensis o Balliniensis per distinguere la
città da altre omonime, ubicate in Sabina e nei pressi di Tivoli. L’area
archeologica oggi ricade nel paesino di Treglia, una frazione del comune di
Pontelatone, ubicato nei Monti Trebulani. Buona parte del suo territorio è
montuoso e accidentato, con poche aree pianeggianti; l’abitato moderno è
attraversato dal torrente Rio Maltempo. L’abitato antico si articolava in due
nuclei principali: l’acropoli sul colle Monticelli ed il sottostante abitato
sannitico-romano sul pianoro denominato La Corte, delimitati entrambi
dall’imponente cinta muraria sannitica, all’interno della quale si è poi sviluppata
la città romana a partire dal II sec. a.C. Nell’area sud-occidentale vi sono i
resti del teatro, nei cui pressi sono state rinvenute statue ed iscrizioni
pubbliche, in parte conservate al Museo Campano di Capua. Nel 1976, uno scavo
di emergenza ha portato in luce le terme pubbliche, probabilmente da
identificare con le “terme costantiniane” menzionate da un’iscrizione. Nel 2006
è iniziato uno scavo archeologico finalizzato al recupero dell’intera cinta
delle mura e del teatro, che verosimilmente si trova lungo il decumano che si
diparte dalla porta est, recentemente portata alla luce dagli scavi stessi.
Maddalena
Parillo e Maria Florio I D
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