domenica 17 marzo 2013

IL QUOTIDIANO IN CLASSE



Grazie al progetto “Il quotidiano in classe” che, iniziato a dicembre, si concluderà a maggio, gli alunni dell'Itas possono leggere vari quotidiani: La Gazzetta dello Sport, dal martedì al sabato; Il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore il giovedì. Il progetto ha lo scopo di avvicinare i giovani alla lettura dei giornali e ad “allenarli” all'esame di Stato, visto che una delle prove scritte è la stesura di un articolo.

Struttura del giornale
La testata è il titolo del giornale, spesso affiancata da manchette pubblicitarie. La prima pagina è un po' la vetrina del giornale: in essa compaiono le notizie più importanti e gli articoli relativi tendono a concludersi nella pagina stessa; ci sono anche civette, cioè titoli-annuncio seguiti da un breve commento (il resto dell'articolo segue alle pagine interne). L'articolo di fondo o editoriale si trova in alto a sinistra e tratta di politica o di importanti fatti di attualità; è scritto dal direttore o da un giornalista “autorevole”. A destra dell'articolo di apertura, si trova l'articolo di spalla; fino a qualche anno fa, era dedicato alla notizia che si riteneva di maggiore attrazione per i lettori perché gli edicolanti usavano tenere i giornali piegati sul banco e così si vedeva solo la parte di destra. Nelle pagine interne, in alto, si trova una scritta che indica la sezione del giornale che si sta leggendo: politica interna ed estera (prima e seconda pagina); cultura (terza pagina); economia e finanza; sport; spettacolo; cronaca locale.

Com'è fatto un articolo?
Il titolo svolge funzioni precise: suscitare l'interesse del lettore e presentare subito la notizia. Si compone di vari elementi:
-occhiello o soprattitolo, in caratteri meno evidenti rispetto al titolo vero e proprio, che introduce il tema generale;
-titolo, scritto in caratteri più grandi, che dà la notizia principale o il succo dell'articolo;
-sommario o sottotitolo, che aggiunge altri particolari;
-il catenaccio, che introduce e sintetizza in breve l'articolo.
Ogni giornalista deve attenersi alla regola delle 5 W affinché l'articolo sia esauriente: essa fa riferimento alle iniziali delle cinque parole inglesi che indicano il tipo di informazione che occorre dare per essere chiari:
-what: che cosa è avvenuto;
-who: chi è stato il protagonista;
-when: quando è successo;
-where: dove è successo;
-why: perché è accaduto;

I quotidiani in Italia
Il giornalismo moderno ha una duplice origine:
-economico-commerciale, perché discende dai fogli di informazione commerciale che circolavano nelle società marinare e portuali del Nord Europa e a Venezia;
-letteraria, legata alle gazzette letterarie e “alla società dei salotti”, dove si riunivano borghesi interessati alle arti e alle scienze.
In Italia, il giornalismo nasce in un ambito essenzialmente letterario per lasciare successivamente il passo ai giornali politici. Fra i più antichi quotidiani italiani, ci sono La Nazione, nata a Firenze nel 1859, il Giornale di Sicilia (1860), Il Roma di Napoli (1862), il Corriere della Sera (1876), il Messaggero (1878).
La diffusione della stampa in Italia nel XIX secolo era limitata dall'esteso analfabetismo; all'inizio del XX secolo, ci fu una crescita del numero di testate e una maggiore diffusione della stampa.
Attualmente, il numero di testate è di circa 180 ma l'Italia è fra i Paesi più arretrati in Europa per diffusione e lettura della stampa quotidiana: da noi si acquistano meno giornali rispetto al resto dell'Europa Occidentale, ma si passa più tempo davanti al televisore. Alcuni giornali di qualità, come la Repubblica, cercano di attrarre più lettori adottando un linguaggio più semplice e rendendo le notizie più spettacolari.

Ilaria Piserà e Alessandro Scheiber, III D
Roberto De Matteo, V D

Nessun commento:

Posta un commento