Il 2 giugno ricordiamo la nascita della Repubblica
Italiana. Il 2 e il 3 giugno 1946 si tenne il referendum istituzionale a
suffragio universale con il quale le italiane e gli italiani venivano chiamati
alle urne per esprimersi sulla forma di stato, monarchia o repubblica, da dare
al Paese in seguito alla caduta del Fascismo. Con 12.718.641 voti contro 10.718.502, dopo 85 anni di regno,
l'Italia diventò una repubblica e i monarchi di casa Savoia vennero esiliati:
l'ex re Umberto II lasciò il Paese il 13 giugno 1946. La Costituzione Italiana
vietava l'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale agli ex re di Casa
Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi; la norma è stata
abolita nel 2002.
Il 28 giugno 1946, l'Assemblea Costituente elesse a
Capo Provvisorio dello Stato Enrico De Nicola.
Con la legge n. 54 del 5 marzo 1977, a causa della
congiuntura economica sfavorevole, la festa della Repubblica fu spostata alla
prima domenica di giugno, che era la festa nazionale italiana (festa dello
Statuto Albertino) prima della fondazione della Repubblica. Nel 2001, su
impulso del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, le celebrazioni
furono riportate al due giugno che, quindi, è ritornato ad essere giorno
festivo.
Il Presidente della Repubblica Giorno Napolitano ha
confermato che si svolgeranno le celebrazioni previste, ma le spese saranno
“comunque contenute” per ragioni di sobrietà e di massima attenzione al momento
di grave difficoltà che attraversano larghe fasce della popolazione. Non avrà
luogo, pertanto, il ricevimento del primo giugno riservato alle autorità
istituzionali, ma nel pomeriggio del 2 giugno saranno aperti ai cittadini, come
di consueto, i giardini del Quirinale.
Vincenzo Ricciardi, V D
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