domenica 27 gennaio 2013

RIFORMA DELLA SCUOLA: IL RISCHIO DI NON ESSERE RAPPRESENTATI


Che la scuola sia da tempo in un’interminabile fase di rivoluzione, ormai ce n’eravamo accorti tutti. La legge approvata il 15 marzo del 2012 ha mutato vari aspetti delle scuole italiane: nei Tecnici e nei Professionali, con tagli già dal 2010/2011, l’orario è passato da 36 a 32 ore; nei licei, invece, è stata rafforzata l’area scientifica con 66 ore annue nel biennio. I Licei diventeranno 6: classico, scientifico, artistico, linguistico, musicale-coreutico e delle scienze umane. All’ultimo anno si potrà studiare una materia in inglese o in una seconda lingua comunitaria. Nei Tecnici ci saranno due ambiti di studio (economico e tecnologico), suddivisi in 11 indirizzi con meno ore da passare tra i banchi e più laboratori. Quella dei laboratori è un’allegra bugia in quanto, “grazie” alla riforma Gelmini, le ore di esercitazione pratica sono state falcidiate in molti tecnici. Prendiamo ad esempio il nostro indirizzo di studio: prima della riforma c’erano 48 ore di esercitazione in laboratorio, a riforma attuata ce ne saranno solo 35, con una decurtazione di 13 ore settimanali, pari al 27% del monte ore.
Dopo le dichiarazioni del Ministro Profumo, si aggiunge anche la mini riforma proposta dall’On. Aprea, detta appunto DDL Aprea, che si è espressa così: “Dopo 30 anni rimettiamo mano agli organi collegiali delle istituzioni scolastiche. Negli anni ’70 la riforma degli organi collegiali ha riconosciuto la dimensione partecipativa della comunità scolastica, ora lavoriamo sulla sua autonomia. Stiamo dando una configurazione giuridica alle scuole che completa il riconoscimento dell’autonomia”. In effetti, secondo noi, smantella gli organi collegiali e la democrazia nelle scuole, per favorire gli interessi dei finanziatori privati.
Per questo noi studenti dell’I.T.A.S. di Formicola, riteniamo che l’attuazione del DDL Aprea sia un passo indietro rispetto alla democrazia della scuola italiana. A preoccuparci sono le poche garanzie per quel che riguarda la rappresentanza studentesca e il potere che i privati potrebbero cominciare ad esercitare nel momento in cui, come la nuova legge vuole, questi diventeranno dei veri e propri finanziatori dell’istituto. L’articolo 1 comma 3 della legge 953 Aprea, infatti, afferma che: “Alle istituzioni scolastiche è riconosciuta autonomia statutaria, nel rispetto delle norme generali sull’istruzione”. In altre parole il diritto di rappresentanza degli studenti in Consiglio d'Istituto potrebbe essere eliminato del tutto, escludendo definitivamente noi alunni dai luoghi decisionali delle NOSTRE scuole.
Noi vogliamo che la scuola pubblica migliori. Per questo nella giornata di mobilitazione del 1° dicembre 2012, invece di inscenare cortei, abbiamo ritenuto opportuno ripulire e acquisire alcuni spazi del nostro plesso scolastico mettendoci al lavoro, le foto lo testimoniano.

Maria Carla Maiorano (II D)
Anna Carano (II D)
Emiliano Russo (II D)
Leandro Sabino (IV D)





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